Quell'incontro amaro di due solitudini- Scarpati e la Solarino nel solco di Loren e Mastroianni

Intervista a Giulio Scarpati e Valeria Solarino
Di Germana Squillace
Adolf Hitler arriva a Roma e mentre tutti accorrono per osannarlo due anime si incontrano e trascorrono “Una giornata particolare”. Il capolavoro cinematografico di Ettore Scola e Ruggero Maccari diventa opera teatrale per la regia di Nora Venturini e sarà in scena al Teatro Verdi di Salerno dal 17 al 20 marzo, al Teatro Diana di Nocera Inferiore il 22 marzo e al Teatro Comunale Parravano di Caserta dal 22 al 24 aprile. Protagonisti dello spettacolo Giulio Scarpati e Valeria Solarino.
Ma che cosa significa vestire i panni di due personaggi che al cinema furono interpretati da Marcello Mastroianni e Sophia Loren?
Scarpati: “Per fortuna il fatto che reciti a teatro, invece che al cinema, fa sì che debba usare un approccio diverso. Sicuramente Mastroianni è stato un bravissimo attore, ma se ci facessimo condizionare dai grandi attori che hanno interpretato i nostri ruoli non faremmo più niente. Le sfide vanno fatte puntando in alto”.
Solarino: “Mi spaventa molto il confronto con Sophia Loren, ma è un’occasione talmente grande di interpretare un personaggio così bello che la voglia di mettermi in gioco è superiore alla paura”.
Cosa caratterizza questi due protagonisti e grazie a quale fattore avviene la loro unione emotiva?
Scarpati: “La storia mette in scena il contrasto tra ciò che si è e ciò che si è costretti ad essere. Gabriele è un uomo solo che conosce un altro essere solo. Si incontrano due solitudini che hanno bisogno di raccontare le proprie sofferenze. Grazie a loro capiamo quanto sia importante comunicare”.
Solarino: “Antonietta è orgogliosa e fiera, ma sola. Quando conosce Gabriele assistiamo all’incontro di due solitudini in quanto discriminazioni. Lei è emarginata dalla sua stessa famiglia perché donna. Lui è discriminato perché omosessuale”.
Nel ventennio fascista persone come Gabriele erano sole perché omosessuali e quelle come Antonietta perché donne. Ma oggi la situazione è diversa o ci sono ancora pregiudizi?
Scarpati: “I pregiudizi ci sono sempre, ma si sono fatti molti passi in avanti. All’epoca oltre all’intolleranza nei confronti degli omosessuali vi era in generale la non accettazione del diverso identificato subito come antifascista e sovversivo”.
Solarino: “Oggi la situazione è migliorata. Ma purtroppo assistiamo ancora a discriminazioni tra uomo e donna. Alcuni credono che la donna debba occuparsi solo della famiglia e della casa”.
Le notizie trasmesse alla radio fanno da sfondo a tutta la vicenda che metterete in scena. Oggi invece della radio abbiamo la televisione…
Scarpati: “Sicuramente la televisione ha preso il posto della radio anche se necessiterebbe di un’attenzione maggiore. C’è una canzone di quegli anni che narra di una coppia felice poiché ogni sera ascolta insieme la radio. Anche la televisione oggi è un luogo di raccolta della famiglia, ma l’uso eccessivo di questo mezzo sostituisce la vera comunicazione”.
Solarino: “La televisione ha sostituito la radio anche se fortunatamente può fornire un’informazione diversa, più libera”.
Avete mai vissuto una “giornata particolare”, durante la quale avete cambiato il vostro modo di pensare o la vostra vita?
Scarpati: “Dopo aver recitato a Genova L’idiota di Dostoevskij, andai a mangiare in una trattoria dove si avvicinò un uomo che mi aveva riconosciuto. Era un operaio edile forse lavorava nel cantiere. Io iniziai a raccontargli l’opera che stavo mettendo in scena dando per scontato che lui non conoscesse Dostoevskij, quando ad un tratto l’uomo mi interruppe dicendomi che L’idiota era il suo libro preferito. Trascorremmo tutta la sera a parlarne confrontando le nostre idee. Ho capito che avevo giudicato una persona attraverso uno stereotipo”.
Solarino: “Quando ho fatto il provino per entrare al Teatro Stabile di Torino e mi hanno preso ho capito che la mia vita stava cambiando”.

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